<$BlogRSDURL$>

chiacchierando

Questo è il blog nato per il corso di web content, ma che potrebbe diventare curioso......

martedì, marzo 29, 2005


prova hello

venerdì, marzo 18, 2005

MOTORI DI RICERCA 

Al primo impatto si notano subito delle differenze tra google, yahoo e libero. Aprendo libero e yahoo ci troviamo di fronta a due portali, google è invece il più "pulito", presenta solo il form per la ricerca.
Effettuando delle ricerche si nota come yahoo restituisce sempre più risultati degli altri due motori, però spesso molti non sono molto pertinenti.
Tutti e tre i motori hanno in una colonna a sinistra i link sponsorizzati pertinenti alla parola cercata, ma yahoo e libero ne mettono anche alcuni sopra i risultati della ricerca, cosa che non fa google.
I primi 3, 4 risultati di una ricerca su google e su libero coincidono, non è lo stesso con yahoo.
Google e libero mostrano prima dei risultati, se ci sono, news sull'argomento cercato

mercoledì, marzo 16, 2005

OLIO DI COLZA 

Funziona, non funziona, rovina i motori, non rovina i motori, mah...
Nessuno è riuscito a capirci niente.
L'esperto del TG5 ci dice una cosa, sul sito di quattroruote ci viene detto l'esatto contrario, chi ha ragione?
Non è che l'utilizzo possa danneggiare qualcuno? Vedi le grandi compagnie petrolifere.
Quando si comincia a parlare di carburanti alternativi, meno inquinanti e meno costosi, si inceppa subito qualcosa, come successo per l'idrogeno.
Sembrava fosse la rivoluzione e invece non s'è n'è più sentito parlare.
Lasciamo perdere l'olio di colza vero e proprio, quello per uso alimentare che si compra al LIDL, per intenderci, ma il biodiesel (ricavato anche in parte con i semi di colza) perchè non viene spinto?
Perchè governo ha recentemente tagliato il quantitativo di biodiesel agevolato da 300.000 a 200.000 tonnellate.
Cosa impedisce la diffusione di questo sistema?

giovedì, marzo 10, 2005

RIVOLUZIONE SUL WEB 

CONDIVISIONE, PRAGMATISMO E VERSATILITÀ
"Libera il copyright" e "condividi la conoscenza: nuovi Commons, nuovi diritti": sono le parole d'ordine dell'iniziativa Creative Commons che finalmente è arrivata anche in Italia.

Creative Commons è un'iniziativa no-profit originata negli Stati Uniti per promuovere l'utilizzo creativo dei lavori intellettuali e artistici, sia di proprietà che di pubblico dominio. Creative Commons compie già la sua opera di sensibilizzazione e offre gratuitamente strumenti legali specifici in tredici diversi paesi tra cui (in Europa) Austria, Belgio, Olanda, Finlandia, Francia, Germania e Spagna e dopo l'Italia sarà la volta del Regno Unito.

Per Creative Commons l'espansione a livello mondiale del progetto "è una delle priorità principali [...] quest'anno" e nell'esordio italiano notevole è anche l'impegno a livello promozionale che viene dalle adesioni e (in alcuni casi) dagli interventi di noti politici, intellettuali, esperti e artisti tra cui Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Claudio Prado, Franco Carlini, Enzo Gentile, Mauro Pagani e Guido Chiesa.

Il 2001 è l'anno di nascita di Creative Commons negli Stati Uniti,un anno dopo la fondazione, nel 2002, il primo risultato concreto: la presentazione delle prime licenze disponibili per il pubblico; in pratica, seguendo il solco tracciato nel campo del software dalla mitica GNU GPL (la "General Public License" della Free Software Foundation) è stata realizzata una serie di licenze adatte a testi, immagini, programmi per computer, ma anche video e musica.

BENI PUBBLICI "We use private rights to create public goods", si può leggere nel sito statunitense: poche efficaci parole per definire un intero programma.
Dopotutto, perché battersi per cambiare le leggi sul copyright quando nell'ambito delle stesse sono previste per l'autore di un'opera facoltà quali quella di distribuire l'opera nei modi e nelle forme preferite e addirittura nel "pubblico dominio"?
Si potrebbe dire che Creative Commons cerca di sostituire o quantomeno di affiancare al classico modello "All rights reserved" (il tipico "Tutti i diritti riservati" che normalmente troviamo stampato su libri, cd e via dicendo) la filosofia del "Some rights reserved". Così, solo "alcuni" diritti - per esempio lo sfruttamento commerciale di un brano musicale all'interno di uno spot pubblicitario - restano riservati al titolare dell'opera, mentre è libera ad esempio la distribuzione della stessa senza fini di lucro (ad esempio tramite sistemi peer-to-peer o siti web) e in molti casi la modifica (manipolazioni grafiche, remix di brani musicali, adattamenti di testi letterari o di codici software e così via).

LICENZA SU MISURA L'evento-convegno di Torino e Milano è servito a presentare quindi il lancio delle licenze tradotte e adattate per l'utente italiano.
Tra l'altro è intelligente il sistema di scelta tra le varie licenze: avete realizzato qualcosa (un software, un brano musicale ecc.) e volete pubblicarlo ma non siete ferratissimi in tema di diritto d'autore?
Il sito Cc nella sezione "Scegli una licenza" pone una serie di domande all'autore e permette così di arrivare con pochi clic a una licenza "ad hoc" per la propria creazione. C'è da dire che al momento la cosa può creare un po' di confusione per il fatto che in una stessa pagina parte del testo è in inglese e parte in italiano: ovviamente Cc italiano è ancora "work in progress".

In ogni caso, si può andare dall'estremo del "Pubblico Dominio" a licenze gradualmente più restrittive, che per esempio consentono o non consentono utilizzi commerciali, che incoraggiano le modifiche ma obbligano alla condivisione o che invece non consentono modifiche dell'opera.

ANCHE UTILIZZI COMMERCIALI Cc. Già, perché c'è da dire che licenze come questa non escludono affatto utilizzi commerciali anche di ampio respiro: esattamente come nel mondo del software open source sono possibili prodotti e servizi commerciali - si pensi ad aziende come Ibm o Novell e al sostegno dato da queste ed altre multinazionali a diversi progetti Linux - salvaguardando allo stesso tempo il codice aperto, la possibilità di apportare modifiche e la facoltà o addirittura l'obbligo di ridistribuire il codice modificato, così in ambito CC si sono visti grandi nomi ad esempio del mondo della musica implementare alcune delle nuove licenze.

Ciò non significa certo che ad esempio Gilberto Gil o i Beastie Boys (tanto per citare un paio di nomi inclusi nella , compilation distribuita di recente in formato digitale e come allegato a "Wired") abbiano deciso d'un tratto di rinunciare ai loro copyright: hanno invece deciso di riservarsi "alcuni diritti" e di consentire invece, ad esempio, di distribuire il materiale in siti web e reti peer-to-peer senza fini di lucro, o di campionare i brani stessi, liberando così molti studenti amanti degli mp3 e dei remix amatoriali dall'incubo di una azione legale tutt'altro che remota, visto quanto accaduto negli ultimi anni soprattutto in paesi come gli Stati Uniti.

MANIPOLATE GENTE! Resta da dire che le licenze "Sampling" non si riferiscono solo al campionamento audio per le quali erano inizialmente pensate (la nascita di questo tipo di licenze è stata suggerita e fortemente sostenuta da artisti come Vicki Bennett alias People Like Us e dai Negativland, due dei migliori nomi in fatto di "saccheggio sonoro"): infatti, è possibile applicarle anche a immagini statiche e clip video.
Altra iniziativa legata a Cc è invece il sito ccmixter.org: una community che raccoglie musica distribuita con licenze Commons e invita apertamente a usufruire delle stesse in ogni modo possibile, lanciando anche concorsi per la creazione di manipolazioni di brani preesistenti.

In conclusione, Creative Commons non è la soluzione a tutti i mali del copyright, ma di certo è una iniziativa concreta che - anche grazie alla attuale fase di "internazionalizzazione" - sarà di certo molto utile a mitigare alcuni dei problemi sorti dalla rivoluzione tecnologica di Internet e a mantenere vivo il dibattito su copyright e nuovi media.

more at www.creativecommons.it

mercoledì, marzo 09, 2005

Foto Giappone 


Oggi abbiamo parlato di creative commons. Ho inserito questa immagine, protetta dai diritti creative commons, come prova di laboratorio

sabato, marzo 05, 2005

Liberazione della Sgrena: l'altra faccia della medaglia 

Perchè non guardiamo la vicenda da un'altro punto di vista?
Stamattina alla TV nella miriade di edizioni straordinarie di TG si è solo fatto riferimento alla gioia per la liberazione della giornalista rapita un mese fa.
Ma Calipari? Il poliziotto ucciso per salvare la Sgrena? Perchè non se ne parla?
Sui vari telegiornali è stato appena accennato il dolore per la sua morte.
Non pensate che anche la vita di Nicola Calipari valga come quella della Sgrena?
E' giusto essere felici per il ritorno della giornalista ma non dobbiamo dimenticare che un uomo è morto per riportarla a casa e che forse avremmo potuto stare un pò più vicini anche al dolore della famiglia Calipari.

more at corriere della sera
chi era Nicola Calipari

venerdì, marzo 04, 2005

FLICKR 

Ho scoperto questo servizo navigando per la rete.
In parole povere è un database di immagini in rete.
Dopo una semplice registrazione si possono caricare immagini su questo sito e postarle direttamente sul proprio blog.
Se non si hanno immagini proprie si possono usare anche immagini di altre persone che sono visibili si hanno reso pubbliche.
Nel sito c'è anche la possibilità di inserire un titolo, un commento e dei tag all'immagine oltre alla possibilità di effettuare alcune modifiche come la rotazione o il ridimensionamento.
E' possibile anche scegliere un layout per le foto ed il testo di commento.
more at www.flickr.com

giovedì, marzo 03, 2005

NOVITA' IN ARRIVO DA GINEVRA 

Apre il salone dell'auto di ginevra. Da giovedi' anche al pubblico

L'unico salone dell'auto non biennale e in territorio neutro si prepara a raggiungere gli 800 mila visitatori per mostrare in anteprima piu' di 50 auto.
Fiat, Lancia, BMW e Mercedes si sfidano con nuovi modelli, dalla nuova Fiat Croma alla Alfa 159, dalla fresca BMW serie 3 alla mercedes classe B.
Il «Salon» ha aperto i battenti gia' martedi' 1 marzo per la due giorni riservata in esclusiva alla stampa mondiale. Dal 3, fino al 13 marzo, potra' accedere anche il pubblico.

more at corriere della sera


gps per collare 

Va bene la tecnologia, ma 349 dollari piu' un'abbonamento mensile di 17.95 dollari per per acquistare un gps che ci segnala i movimenti del nostro cane non sara' troppo?!?

Mitico Gigi!!!! 

Immagine spedita da flickr per prova

Invio immagine di prova 




Archives
Links

This page is powered by Blogger. Isn't yours?